di seta la pelle
di zaffiri e corallo i capezzoli
gridavo, con tutta la forza della vuota retorica
il cane la vide passare
nulla di più
(un fulgido dio bevve le sue lacrime azzurre)
l'imperatore anche, nella dissolvenza fotografica del miraggio
amore
le parlò sgranando occhi di luce pura
un mattino da lontano le sue anche oscillare
nello spazio (e la luce fu)
come da sempre il cervello dondola
a picco sulla follia
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