lunedì 18 marzo 2024





 

X


Di quel che udì e vide zarathustra nel pozzo dell'eternità.
Dove alice passò lo specchio, seguita dalla nona
Nell'ora senza tempo vi esplodono luminosi orgasmi
Vorticano fantasmatiche


venerdì 15 marzo 2024

Il giorno undici del mese di giugno


V W: la sua continua lotta contro il malessere in tutta la vastità terrificante che lo caratterizza deriva, nietzschianamente parlando, da un eccesso di salute; emicrania e cefalee atroci, insonnie, paure, terrificanti crisi depressive, stati di vuoto dolorosissimo; ciò che costituisce il tratto distintivo della signora Virginia rispetto a tutti, ma in particolar modo ad un certo bibliotecario francese che affermava la vita "fin dentro" la morte, è l'affermazione della vita contro la morte; accade che la morte a titolo di pura e dinsinteressata amicizia la accompagni durante una passeggiata, la restituisca al fluire eracliteo delle acque e la liberi da tutte le ormai insostenibili miserie.

Il desiderio della sibilla cumana ("apothanein thelo") non è: (io) voglio morire, perché la sibilla vive oltre ogni morte possibile, oltre la biologia convenzionale di ogni vita umana; ella desidera cominciare l'esilarante spettacolo della morte dei consultanti, i quali, con diligenza tipicamente pagana, si guardano bene dallo esaudirla a loro spese (semmai in conto terzi), ma fanno del vaticinio un argomento da gozzoviglia e da orgia, il che denota e connota una pari raffinatezza di linguaggio.

"Venire venerdì", che è sempre un altro giorno, come marmellata ieri e marmellata domani, sono le parole che la regina dice alla bimba alice, le parole che certi cinesi dicevano a certi americani in preda al malessere, ripetibili a piacere in varianti infinite; venerdì è un giorno singolare, un altro giorno ed un giorno altro, un selvaggio introdotto nella logica del racconto, e, perché no, un cane singolare quanto il nome che gli è stato affibbiato, ma in un modo sempre leggermente variato, perché caldi sono i vapori e le luci dell'astro che presiede a tutto questo andirivieni, fra il giovedì ed il sabato.

La musica con incalcolabili carovane di metafore non antropomorfe in ogni frazione di tempo sempre troppo piccola e troppo in evanescentissima fuga per poter essere analizzata, classificata, o anche solo descritta in base agli ormai sacri canoni della banalità universalizzata.




mercoledì 13 marzo 2024

Mi procreo su me stesso, recitava, sul mio stesso corpo, come cane su cagna, cinghiale su scrofa. Luce nascosta dalla luce. Luce nascosta da che cosa? Dalla luce. Era naturale che in transe diventasse, sciamanicamente un maiale, penetrando di colpo nell'eternità o in un che del genere con tutto il corpo, se la sua dama era una scrofa, e proprio come le scrofe tantriche dei sistemi nepalesi e tibetani, adamantina e fiammeggiante. A ciò fu attribuita la cura di un'irritazione dei nervi. Per recitare servirsi della gola come di un utero, semplicemente, sia pure per il sonetto di Gottfried Keller ininterrottamente citato da Wittgenstein, intitolato l'apparenza inganna, la casa ben pulita dentro e fuori, serpi orrori e putredine nella cantina, ma ancor più in fondo è sepolto un tesoro smisurato che non vedrà mai la luce, ci potete scommettere. Alternativamente il sonetto di J. Berryman, Ménage à trois alla maniera di Tristan a Parigi, e fu il caos. Alla domenica si rinnova il senso degli enigmi inaccessibili di Kafka, per cui ella posava nuda in una notte che non era abbastanza notte, così un altro sonetto di imprecisata memoria. Come un'onda di forza e di luce vide, dentro un paesaggio del tutto morto l'aquila, tranquillamente immobile.




martedì 12 marzo 2024

Tau Phi



A furia d'armonia dal paradiso
siamo evasi 
tenendoci per mano

musica assurda per cerchi di botte



lunedì 11 marzo 2024

Memorandum



"e il modo ancor m'offende", a compenso di
cosiddetto lavoro fatto, fatto senz'altro, fatto 
e basta, ovvio il rifiuto d'alcuna spiegazione,
il groppo dappertutto e l'avvilimento profondo, a
meno d'un passo il far west: "il mio sangue
è vendetta"






venerdì 8 marzo 2024










 


Legenda


dell'alluminarsi di fogli e pellicola 
sulla costiera genovese nella topologia 
immaginaria dell'Ytalia di Cimabue
ritrovarsi - senza sigari fra l'albero le 
palme i cigni dentro le ninfe nell'Ytalia
mai esistita di Cimabue e sul retro di 
biglietti ferroviari usati e tabulati
d'orari dell'alto medioevo fra il fumo
della pipa che si leva e il rarefacentesi
infittirsi delle ramaglie stemma di tutte
le scritture possibili da Junger
all'orgiaste e ritorno tutto va e viene
nella e dalla pellicola in raggi di luce e
cerchi d'ombra passando dalla convessità
circolare dell'obbiettivo la manciata di 
secondi d'ogni effettuarsi quando venuta 
meno ogni effettuazione quel che è
chiamato la fine altro non è che il 
fulgore dell'ozio, è rosa chiede un 
qualcosa un foglio su cui volteggiare e
fermarsi





mercoledì 6 marzo 2024

Legenda

luci d'un'epoca spegnersi, la vita tornata bambina, scendendo dalla bicicletta, tale vide l'inculabilissima regina dei puffi con accompagnamento di arpe liuti cembali e macchine elettroniche in metri desunti da arnaut daniel rinnovandosi ad ogni frazione d'istante fiori di lussuria, ad ogni giorno i suoi saccheggi, ogni notte i suoi toccamenti, le sue lune, le sue penetrazioni, i suoi baci i suoi omicidi, le sue stragi, nonché malversazioni ed assenze, promanazioni vuoi dalla teppa vuoi dal crimine organizzato, ripensando a ciò la regina dei puffi ricantava la gloria della creazione in un magnificat plurilinguistico trattavasi della clitoride e della vagina, nonché di qualcos'altro, in una macrocosmica versione del tremendo, tutto l'oro del far west a disposizione il puro espandersi della voce cui tutto affluisce (f di r su s) solo in parentesi di estensione indefinibile le funzioni antientropiche quel che ne resta di nuovo il rifiorire alla frazione di ogni istante di fiori di lussuria: nulla è stato detto nulla è stato udito dissero gli dei mentre compariva la fanciulla divina, questa è scrittura, nient'altro che scrittura eppure la tua anima in forma di corpo e viceversa, a rifiorire, nell'esilio, nel sogno e nell'altrove
fu allora che lor ricolsero gli innumerevoli schermi video, tutti accesi e vuoti.
Poteva essere il vestito della principessa, ripiegato dentro un guscio di noce: la festa di ogni quattro minuti, dentro il guscio il dettagliatissimo trattato, motivi sbuffi e drappeggi... interrotte con un basta un niente, come in un giardino, l'ha fatto con una boccata d'aria.
"Su questa cosa non c'è alcun mio scritto né potrà mai esservi" (341 c- 2). "Il paesaggio toscano diventa carico di mistero nella pittura del Rinascimento: dietro si nasconde la vita dell'autore, i nessi personali sfuggono." L'operazione nemmeno quel poco per poterla definire manuale (più veloce della luce, padri più giovani dei figli e polarizzazione di fotoni che causa eventi nel loro passato, l'ho fatta con una boccata d'aria)." "In qual mistero si esprime la volontà di celarsi, il possesso di un'altra ricchezza", "tutti i cartoni dell'europa cristiana sono ormai accantonati e inservibili" - anteriore all'uno è pensato lo 0.
"... quali fini vuoi raggiungere, quando vieni per dirci, qui ora, andiamo, vieni, l'apocalisse è finita, te lo dico io, ecco cosa succede."

lunedì 4 marzo 2024





PICCOLO IMMENSO SALMONE SCONFINATO
  CON SPECIE DI PAPERINE
  DANZATRICE USCITA DA FRIGIDAIRE NELLA PIOGGIA DI MARZO
  TENENDOSI A CAPO E CODA
  MIA COSÌ PER DIRE DANZATRICE
     SOLA A GUARIRE I NOSTRI MALI













giovedì 29 febbraio 2024








 

Dolce affabulazione di bambina patologica
in un asilo invisibile, sospeso a mezz'aria:
fra terra e cielo;
biochimica istoria, chaman, shaman,
(benché Epicuro abbia scritto trecento volumi)
spazio-anima canzone di vento fischiante
"e il naufragar m'è dolce in questo mare"

martedì 27 febbraio 2024

un altare vivente, una musica, un gioco di fumo
un mandala,
una forma di buddismo e taoismo,
un coitus e le figure di grilli,
un'immagine, un'assenza:
ricorda di strappare i sigilli
di lanciarti nella delizia della tua corsa ontologica
nel didentro interiore,
il piccolo bloc-notes

Nell'abbaglio idiota di un lunedì
pontificato con carismi di nicotina
un postulato di squallido verde fu l'esistere
in quell'istante;
nel differenziarsi dei colori il mio morbo resta e io resto,
elegiaco in una bella giornata d'autunno

lunedì 26 febbraio 2024

anonyma




 

Con il nuovo mattino lo stesso osceno sogno
sempre si schianta da una verde oasi cristallina
in visioni d'informe carne stravolta
e luce patita come una maledizione;
dalla bocca di un budda di vetro
escono bolle di sapone che poi scoppiano
lo stesso gusto suicida, la stessa disperazione di sempre

Progetto per un poemetto t'ang


Chia Tao (777-841) di Feng Yang. Prete buddista, conobbe Hang Yue, divenne funzionario... Amò la poesia e ne compose ogni giorno. Lasciò 4 libri di versi. (M. Benedikter, le trecento poesie t'ang).

MY NAME IS DONALD DUCK!
(salmo
(salmo priapesco, istrionica folgore) 
o folle supremo richiamo d'Artaud 
contorcersi d 'anime 
emorragia, serpentina, dispersione 
luce ed ombra, quotidiana nerezza 
MY NAME IS DONALD DUCK 
seguirsi inseguirsi susseguirsi 
oh, La penna ispirante tracciati magici 
MY NAME IS NOVALIS 
AND MY NAME IS FRANK ZAPPA
AND LEWIS CARROLL
Et mihi nomen est Riccardo (nebulosa dispersa) per meglio dire; 
ERMETE TRISMEGISTO, tre volte grandissimo 
(colonna sonora: RAVI SHANKAR) sacro OM 
unico grande nome 
SNOOPY: to live is to dance and to live, e viceversa 
fisico bisogno di ribellarsi 
l'etica: umidità spinoziana Latina 
magico anello riflesso su vetro 
bianca perla che ami e ti fa amare. 



In un esametro l'autunno,
catarro di foglie marce,
delizioso profumo di distruzione,
storie di giganti e tappeti volanti:
dimenticate tutti i linguaggi;
come chiamare ciò? Come chiamarlo?
Come chiamarti?
Scriverò serie di parole per specchiarmi in una danza di segni
assistere a cartoni animati dal colore splendente

venerdì 23 febbraio 2024





 


 

Attraversa come un fiume il deserto: questo poema
letto e scritto;
affogare nel dolce, fisicissimo movimento
di un'immagine (della tua immagine)
fatto di un me-te congiunti
il suo nascere
nell'ascendere ad empirei senza forma
fisiologicamente battezzati