La muraglia cinese sempre vicinissima, contigua addirittura, ragazzine e donne appoggiatesi scoprono, facendosi desiderare, la muraglia: è ovunque, illusorio è il suo stare ferma, è come una regina sempre di corsa, e c'è un assillo, il gelo della morte aleggiante, che spensieratamente ride, una liberatrice, non una dominatrice o quel che sarebbe peggio, una madre. Sempre di pochissime righe in pochissime righe, ma senza dosaggio, una forma atipica di esagerazione sulla quale regna un segreto impenetrabile.
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