martedì 20 settembre 2022

racine razos

Fedra, Ippolito, fra Racine ed Euripide; il circuito incestuoso mai attualizzato ma incombente - la predatrice è Venere, per intero attaccata alla sua preda. Ma l’assassino è il pudore, nelle sue forme più svariate, vergogna, senso di colpa preventivo, ritegno; dilaniamento e suicidio gli fan compagnia. Fra 1150 e 1200 i trovatori e gli estensori delle razos e della vidas articolano i presupposti di un’altra scena: 

...que ac nom Madonna d’Aia, aquella que dis al cavalier de Cornil qu’ella no l’amaria, si el no le cornava el cul. Filigrana o fantasmatica dell’unicorno? Stilnovismo ed amor cortese in nuce? Insostenibile sia filologicamente che sul piano della critica letteraria, che d’altra parte allignando fra giornalismo e accademia non può neppure sfiorare tali questioni (seguita, inevitabilmente) 






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