lunedì 25 luglio 2022

dentro le ventiquattro ore - capitolo primo

Moving pictures: nord da nord ovest, con brevi inserti di Alfred Dreyer con i suoi traghetti per Nyborg, videoscena di Nam June Paik. Il fattore determinante del contagio o contaminazione durante le sottoconversazioni. Talvolta soli e smarriti nell'altrui sonno. La compagnia di un foglio sovente bianco. Anche per l'arduissima difficoltà di proporre vestiti e usciamo o resta nuda o che. Donde bizantinianamente le rogatorie che occupano tutta intera la sua esistenza divengono - o restano, bizantinianamente, fini a sé stesse. Su richiesta di quale rogante che rogatario, insieme si garantiscono così, per via di finzione sia l'identità che la domanda. Non sapendo neppure dove si trova e cosa sia l'universo, la pupa, che fa la scrittrice e parla in televisione, sostiene che sia direzionato e di esserlo lei stessa. I lupi ne fanno argomento di lazzi nella prima parte del pomeriggio di domenica. Qualcuno ruba tempo alla cosiddetta vita per scrivere questo. Sei marzo, effettuato servizio, ritirato manuale di storia della Cina. Il mal di stomaco una scena di violenza fra padre e figlio, crudamente somatizzata alla Pontormo. Gli abbracciano la testa dicendogli fermati prenditi delle pause. Come ti vedo stanco e tirato, lui intanto scrive a macchina e fa dei collages. Un improvviso trionfo all'ora del Pastis quando tira fuori il notes, scrivere è un trionfo. Invece altro le fermate degli autobus, le attese interminabili, i plichi sottili. La spudoratezza profonda e l'oscenità di scrivere questo mentre gli autobus non arrivano, fra sofferenza e disinteresse. Anche qui c'è uno che sogna di una lunga cinta sabbiosa, la palude dietro, il mare davanti, seni nel sole, il riflesso indefinibile del marrone e del rosato sulle areole, l'indecidibilità delle curve diffratte.





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