martedì 19 maggio 2020

del bue watteau, anatomia di una citazione illimitata


Ecco aprirsi e chiudersi immensi paraventi, scorrere scivolare cadere pannelli lunghissimi (sono scorsoi, sono scorrevoli, sono scivolosi, sono sempre di corsa). Sono macchine cinesi per strappare brandelli di storia dell'arte e di tutto il resto preferibilmente dalle regioni più intime e più proibite, sono fatti di una sterminata (sterminata perché enorme, e sterminata perché vivente teatro di sterminio) pellicola, docile schermo mutevole, pelle increspata nel fremito. Come in uno schermo, non in uno schema espongo qui la funzione delle cineserie in pittori assai più classici di Watteau. Pittori cui occorre una totalità transfinita, medievale, classica, dalla quale strappare continuamente brandelli viventi da scaraventare e cucire vistosamente su tele spiegazzate, vittime di orge e tempeste - tendaggi caotici soffocano al suo nascere ogni domanda sul luogo.







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