venerdì 9 novembre 2018

Contemplare i suoni


Com'è che Avalokitesvara, in India e Tibet manifestazione del Budda in forma misericordiosa con caratteristiche maschili, o tutt'al più velatamente ermafrodite, passò in Cina? Là divenne donna. Molte donne. Qui se ne descrivono trentatrè corpi e se ne richiamano trentatrè appellativi, ciascuno portatore di una sua differente suggestione e storia. Quello con cui è maggiormente conosciuta e invocata è Guanyin shi: colei che contempla i suoni, oppure colei che contempla i suoni dell'universo; pare dunque che la sua funzione, all'interno del cosiddetto pantheon buddista del Grande Veicolo (mahayana) sia da collegarsi alla contemplazione attraverso l'ascolto. Questa molteplicità di personaggi ci parlano di molte cose: della potenzialità del suono come forza di liberazione e strumento di seduzione come anche dell'infinita metamorfosi e del poimorfismo del corpo femminlie, in un'area intermedia fra fisico e metafisico (si tratta propriamente del campo cui maggiore attenzione prestano certi cultori del buddismo). Se tutte le storie e le cose del mondo (cin.shi) danno un loro suono, solo delle dee, attraverso codesti corpi, possono udire e ascoltare.






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