venerdì 11 febbraio 2022

promemoria

 I

La figura invisibile che si dischiuse dalla melma alla luce

Che è seduta su un loto

Che naviga su di una nave

Che muta forma ogni ora seguendo i segni dello zodiaco

Il meriggio dunque il crepuscolo un'oscurità tre volte oscurata

I misteri damascius, nella copula del piede e della corda tesa una

Nudità sette volte denudata, ingabbiata in una grata

Chiusa nell'orbita di rivoluzione e rotazione su e da sé

Dickinson lettera quindici danzatrice palco

Ritmo in disparte

Io un fantasma che recita la storia

Sfuggita alle ombre della morte e qui

Prosegue sospendendosi, nell'anniversario del gioiello

Smarrito. Prosegue in grossi tratti di pennarello


II

Che figura avvinghiasse un trono sospeso per aria

E volasse sotto distese di fogli scritti.

Continua nei gesti di un incantesimo, di una fiaba

Una glossa, una ninfa forse di crepuscolo il

Terminale di luce di una qualche aurora dorata gli

Occhi - azzurro un soprannome nella copula della

Mano e del dorso, del piede e della corda tesa, rompersi

In pezzi, tutta la follia di un contorsionista, diventare

Feticisti fino alla bava, ritrovare l'insieme del didietro

Dell'occhio e del piede, continua a matita in un 

Pulviscolo di grafite che rammemora la tenebra e l'ombra

Evoca: la cessazione del dolore.











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