Tutti i canali aperti, nel vuoto di questa piega il sito di intrattenimento (l'anima: principio di descrizione) anche attraverso gli organi della vista, così altamente sessuati scorre uno sguardo su un corpo attraversato da pensieri, pagine: la lingua, un caso particolare della teoria dei segni. Va in bagno e si inventa una storia, entra nel letto e si racconta una storia. L'ombra delle mani nel buio del corpo, emergerà domattina nell'opera, nel rosso, nel blu, nella musica di un mulino a vento, nel movimento di quella ruota che sempre gira e non si sposta mai. Entra in un cinema, una storia, il buio, resta lì, esce, è una storia.
Il vento attraverso le canne di diverso diametro. Qui, squisitamente stranieri, fra la sedia da giardino di metallo bianco, su un terreno erboso leggermente in pendenza, i bicchieri sono qua e là, in posizioni strategiche, accanto al tavolo di pietra, disordine forse fecendo, fra gli strali e le martingale appese. Queste farfalle, dai colori così vivi e mutevoli volano per paludi micidiali e foreste impenetrabili, senza fermarsi, fino a bruciare nell'ultimo banchetto, il trionfo tropicale in cui amorosamente esplodono in miriadi di vampate. Ai margini: l'Europa è sempre di più uno stato mentale.
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