sabato 15 giugno 2019

denarrazione


Se, come sarà stato detto assai dopo, quello che chiamiamo narrazione è semplicemente sottomissione alle intollerabili pretese del predicato sul futuro, denarrativo sarà il venir meno di questa sottomissione, così come segue qui, nello spazio e non nel tempo, poiché negli ordinamenti del tempo fu detto, scritto e praticato in precedenza: personaggi-corpuscolo che aprono e chiudono continuamente una finestra, pronti a ingannarti quando ti rimandano ad un frontespizio come a un luogo inesistente dalla angolazione certa e sicura...
Il programma prevedeva un numero infinito di combinazioni, dall’entrare all’uscire… un programma… un dio variabile secondo i racconti e le carestie. Bumm.
Né si è forse abbastanza considerato che possano esservi pretese del futuro esercitate non tanto e non solamente sul predicato, quanto sul soggetto… a scapito danno e detrimento dei soggetti e dei predicati… qui è una delle finestre che si aprono e si chiudono.






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