sabato 31 dicembre 2016

dertritte grimm (a g.b. in memoriam)



Le biblioteche sono dragoni e miraggi
stracolme di fabule segrete
come lo stanzino delle scope
ustorio lo specchio di carta dove
un rogo alessandrino non si spegne e
dove potrebbe posarsi la polvere?
vedi alla voce ritmo dove
con mite voce e leggiadra movenza si contende il passo
all'intersezione di dove e quando.

Dertritte Grimm per G. B. in memoriam
è trapassato, il video acceso, l'audio nient'altro che
un respiro intorno a nulla, andato, andato, andato, traghettato
sull'altra sponda dove non si scribacchia né si vivacchia - si fè
da mantoana, mémoire telefonica il cui buio si riversa
nell'orecchio, i gatti l'avranno saputo - i gatti
sono telefoni.

Detritte Grimm intorno ad un'armatura
e di fantasmi un nugolo
e di stregoni una torma
penetra sotto il letto
in una fantasmagoria libertina di gnosi tardomoderne
e che nudo femmineo si estenuasse impaurisse e affliggesse
accanto al nero splendore del simulacro, felicemente
invertita l'entropia in una conversazione platonica en
artiste, orchidee
donate da Mallarmé e Lucrezio efesie
suavi mamille cessano numinose d'essere oggetti tornando fonti di
voluttà; tutto questo in un cubo al piano terra con i mobili
sfondati e i gatti che scorazzano mentre i ghirigori interminati
e le volute della scrittura fissano un'eternità di fiori, come
ebbe a dire schumann venerate la sua energia e non andate a
cercare in lui la normalità, dal liberty al
taoismo e ritorno, suona come segue, quasi componesse musica.




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