martedì 29 novembre 2016

donde se ne spandesse lo splendore...


Donde se ne spandesse lo splendore e che nero fantasma
L'avvinghiasse a retro e quali demoni davanti e tutt'intorno
Nell'istoriarsi senza fine dell'ornato la magia di una scrittura il leggersi
Un'anima perimetrando un eden il rettangolo l'infinito la periferia
Illimite della cornice in sogno pagine remote del libro che leggeva bambina
Poi uno sbattersi per apparenze inutili e un tornare presente a sé oltre fantastiliardi di anni
Assente da tutto - l'aeropagita:
in un abbraccio sovrasostanziale gli angeli che fanno parte dell'estasi che
suscitano l'anima in canzoni meravigliose e finzioni che incantano
nella fabula della cancellata e nella fabula cancellata
quali demoni alle terga e davanti che ferro che invisibile stilo scrive a
traverso il fogliame e la luce quale e tale
farfalla stesse ciò sognando.



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