mercoledì 13 maggio 2015

miti moderni



5. insieme per fallire. lasciati a insistere sul futuro, fissiamo l'appuntamento per il 29. prima di tutto la chiarezza. lasciate in pace il racconto. heathersmoke e cloudweed, che qui ringrazio, non rilasceranno le anime ma ravviveranno il fuoco, senza fretta. le fiamme son tutta una battaglia. quel giorno non si vide altro. mos maiorum: imperi attirati dall'odore, le egizie a favore, contrari gli assiri. gli innocenti vogliono asilo. se c'è qualcuno qui dentro, lo nutriremo (aprendo la botola). si divertono così, ma non resistono e li sopprimono. dorset popeye sulla maglietta. sequenze dall'aldilà dei vivi. tutti concordano nella condanna. chi ci ripaga di queste nozze con la natura e perché lasciarla invecchiare, perché? no border fest e finché ce n'è, ce n'è. buckingham, sono stufo sai? ma non facciamoci prendere in giro dal crowdfunding dei sentimenti (è qui che il leader delle prefigurazioni prende e se ne va) "io sto con la graziosamente mano generosa nel mezzo del film" l'ingrato dalle fulgide prospettive si lascia tentare e comincia a crederci 

6. memorie della mezzadra. la carta dei tè, medjugorie, tra i presenti v'è una certa fregola e senza indugio le recan danno, si chiama febbre dei campi chiusi ed è tipico di tutte le mezzadre. stati e categorie: carezzandole il busto nel fresco della tenuta dove tutt'intorno la campagna scorron fate che entrano nel vivo. alla bisogna scrivimi, ma presto

7. nel sogno si vedono opere pregevoli e altri monumenti minori (le statue lacrimano a compensare). al circo trattano malissimo i circensi, le sciarpe sfiorano la sabbia, il numero del cerchio di fuoco è una replica e si vede il trucco, solo starnuti e paillettes - scrivete ai vostri personaggi preferiti - non ve ne pentirete - a bordo del letto mi racconta di così tanta efferatezza che tiro su le coperte fin sulla testa. una camera da presa con fuori le nemiche a bussare. lasciate sulla porta chiamano allora con poke o pied de poudre affondando lì dove conviene e senza ragione. si chiama sfocatura di blotchwall, convince a sprazzi. al pedale s'allunga un tono acerbo, dal fluire lento, in sala il biondino e l'antiquaria, li spiamo per un po', senza eccessi

8. gli animali di una volta: erano grandissimi e quasi immangiabili, come te. c’era una volta una stanza di gomma dove si soffiava dentro. con perfidia la primavera reca offese ancor più gravi, dice il lupo ai due agnellini. massacri non occasionali, massacri si fa per dire, a loro piace. i cordiali universi hanno un fascino che circonda e prende. oh pianeti che presiedete le fortune perché siete così avversi ai miei piani. le poltroncine, i drinks, liberano il gallo, quale onore, un po' d'aria. il cane si tiene a fatica ma non fa rumore, ci becca il becco che ha vinto è dal pigolio che si riconosce il guerriero e felicemente il cerchio si chiude




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